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Intelligenza artificiale, sviluppo e catastrofi inevitabili

Non sono un esperto di intelligenza artificiale, lavoro nell'informatica da quasi 20 anni, ho letto vari articoli, ho ascoltato quasi tutti i video di tedX sull'argomento. Ma non lavoro in una società che sviluppa ai.

Io non credo che la crescita dell'AI sarà lenta, alcuni dicono che bisognerà aspettare almeno  trenta anni. Non sono d'accordo.
Trenta anni in ambito informatico rappresentano uno spazio inconcepibile. 30 anni fa il Commodore Amiga era la frontiera,  forse esisteva il 386, non esisteva il cellulare e noi tutti vivevamo in un'epoca meccanica e non digitale.
Ad oggi, in molti settori, l'intelligenza artificiale ha già raggiunto un ottimo livello.
L'interpretazione di dati medici, l'analisi lessicale, la capacità di categorizzare e analizzare un'immagine e identificarne le varie componenti, l'abilità di produrre previsioni per investimenti finanziari, l'abilità di guidare una macchina, tradurre e interagire con un utente umano.
Su questo c'è poco da dire.  Quello che invece voglio pronosticare è come questa tecnologia si diffonderà.

Secondo me, i robot diventeranno sempre più intelligenti e in un tempo sufficientemente lungo riusciranno ad emulare qualunque attività svolta dall'uomo.
Credo che per raggiungere un buon livello serviranno al massimo 10/15 anni, anche se la situazione attuale non è così male. Ricordiamoci una cosa, se la maccchina sarà meno abile e meno veloce di un uomo, resterà comunque conveniente, perché un uomo in una settimana lavora circa 40 ore, mentre una macchina può lavorare 168 ore a settimana, quindi se anche fosse capace un quarto, resterebbe profittevole.

Immaginiamo di quante figure necessitava un ufficio negli anni 80: una dattilografa, una persona che portava i documenti da un ufficio ad un altro.
Un mare di esperti in tanti settori diversi, in alcuni casi una biblioteca rifornita ed un bibliotecario.
Un centralino telefonico per smistare le chiamate. Il servizio di posta cartacea e probabilmente molto altro ancora. Oggi molte di queste figure sono state ridimensionate e in alcuni casi rese completamente inutili.
Quello che ci aspetta, secondo me, è un ulteriore e drammatico processo di scrematura.

La differenza tra la mia visione e quella di altri è semplice: io non credo che questo processo sarà indolore.  I lavoratori disoccupati non potranno pagare le tasse e col tempo il sistema sociale imploderà. Non esisterà nessuna pensione, perché la pensione viene pagata dalle persone che lavorano, se diminuiscono i posti di lavoro non potrà esserci nessuna pensione. Avete notato che già oggi il limite per prendere la pensione è sempre più distante? Ad esempio quasi tutti i miei zii, sono andati in pensione tra i quaranta e i cinquanta anni e quando succedeva sembrava normale e loro grandi abbastanza per starsene a casa. Probabilmente con l'indebolimento degli stati, scoppieranno più guerre. La favola del reddito minimo resterà tale. Quando le prime macchine tessili hanno sostituito gli artigiani, a questi non è stato versato nessun salario minimo. Ok faccio un esempio attuale, se un negozio chiude per via della concorrenza da internet, lo stato non gli da di certo il salario minimo. Non lo da perché non può permetterselo. Ora non capisco come potrebbe erogare il salario minimo in una situazione più difficile dell'attuale.
L'intelligenza artificiale inoltre sarà in mano a poche lobi e la erogheranno come i servizi dei cloud. Voglio dire tutti usiamo google, ma pochi hanno in casa una copia di google in grado di effettuare le ricerche su internet. (credo nessuno)
Quindi il guadagno non sarà diviso, ma andrà in tasca a poche società. Cosa che già oggi accade. Ad esempio la pubblicità di facebook, non viene mica versata in italia.
Quindi una parte dei soldi dei singoli stati andranno in mano a poche società.


Secondo me tra quindici anni le cose andranno molto male.
E non credo che esisterà una cura per questo passaggio, il movimento è inevitabile e soprattutto mosso dalla necessità di aumentare il profitto di pochi.
Non c'è nessun rischio di macchine simili a uomini che ci combatteranno quasi fossero dei terminator, nessuno pagherebbe per costruire una cosa simile, ma col tempo ci saranno macchine in grado di replicare molte capacità umane.
E queste macchine ci sostituiranno.
Se dovessi essere sincero e cinico aggiungerei una cosa, nei prossimi 30 anni mi aspetto una guerra apocalittica, che ridurrà di molto la popolazione mondiale.
I pochi che resteranno, vedranno il futuro dell'integrazione uomo macchina.
Gli altri non vedranno proprio nulla.

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