Passa ai contenuti principali

Scenari futuri


Dunque siamo sulla soglia di una nuova era. È il 2025 e questo è il messaggio che metto dentro una bottiglia. Sono consapevole che non lo leggerà nessuno, ma serve a me per ricordare. L'ai sta migliorando di mese in mese, si fa persino fatica a seguire i cambiamenti che genera. Già ora sembra troppo veloce. La programmazione è stata intaccata solo in maniera marginale, anche se i posti di lavoro nell'informatica sembrano diminuire. Tutti dicono che tra un anno, massimo due, il codice sarà scritto solo dall'ai. A livello medico sono state studiate, in pochissimo tempo la forma tridimensionale di quasi tutte le proteine esistenti. Siamo sulla soglia di qualcosa che nessuno vuole capire o vedere. Gli equilibri internazionali stanno cambiando, l'America non è più l'economia leader, ma sta per essere superata dal blocco Cina-Russia. Lo sviluppo dell'ai è fortemente influenzato dalla Cina, non dimentichiamo Deep seek. Non è un caso che lo slogan di Trump sia: make america great again. Questo vuol dire che la sensazione di franare è in America è molto presente. I robot umanoidi hanno un buon livello di funzionalità, anche se ancora, non sono pronti. Però non sembra mancare molto.
Quando vedo i loro video mi chiedo perchè ancora non li usano. (O forse li stanno già usando?) Molti dei lavori specializzati saranno persi, la capacità dell'intelligenza artificiale è in molti campi superiore a quella dell'uomo. Dicono che al momento solo il 10% delle aziende usa l'ai. Ma è anche vero che per integrarla nei processi produttivi ci vorrà un tempo. Ci sono piattaforme per creare e gestire gli agenti. Quindi ho la sensazione netta che un'epoca sta per finire, la cosa curiosa è che nessuno ne parla. In televisione non ci sono dibattiti, il governo ha prodotto una legge sull'ai che a me è sembrata una diga di carta. Inoltre quel testo sembra rappresentare benissimo l'inconsapevolezza assoluta di quello che ci sta per travolgere. In un certo senso è come voler risolvere il futuro con le preghiere. In un periodo in cui si parla di reddito universale, il governo ha tolto il reddito di cittadinanza, non ha cercato di definire il salario minimo. Ne ho parlato con un giornalista che fa analisi politiche economiche su scala globale, e non siamo riusciti a trovare una scelta di politica estera che il governo ha azzeccato. Ora io sono molto demoralizzato da questa politica cialtrona, ma non so dire che la sinistra avrebbe fatto meglio. Di politica comunque non mi interesso più, dal mio punto di vista sono solo cazzate. Detto questo, io non capisco dove stiamo andando. Il costo degli oggetti e dei beni scenderà, perchè per produrli serviranno sempre meno persone. Ma se ci saranno meno persone con reddito, chi comprerà questi oggetti? Io non credo nel reddito universale, sarebbe come dire io azienda do i soldi alle persone per acquistare le mie merci. Quando parlano di tassazione del reddito prodotto dall'ai, parlano di questo. E questa cosa mi sembra una cazzata. Tutti dicono che probabilmente si creeranno nuovi lavori, ma non si capisce quali. Certo esisteranno ancora, per qualche anno, lavori che l'intelligenza artificiale non può fare. Ma il grosso degli impiegati, delle segretarie o comunque di quella fascia di società che fa lavori ripetitivi, stupidi, che fine farà? Io credo che da qui a poco il 70 per cento della popolazione sarà inutile da un punto di vista lavorativo. Io ho sempre creduto che la tecnologia guida la forma di governo. Ora che la tecnologia sta cambiando drasticamente, di certo dovrà cambiare anche il resto. Mi chiedo se c'è una soluzione o se la gente "lavorativamente inutile" dovrà tornare a lavorare la terra, oppure si creeranno delle sotto economie basate su baratto... (È solo una domanda che mi gira nella testa...).
Mi chiedo: se il mercato verrà saturato con monete che di fatto non hanno valore. Parlare di denaro avrà ancora senso? Altra domanda: se tra due anni il mio lavoro non dovesse più esistere, io a 54 anni cosa potrei fare? Inoltre guardando l'Italia, faccio fatica ad immaginare che dopo il 2035 esisteranno ancora delle politiche sociali. Di fatto continuare a ritardare la pensione è un po' questo. Comunque col calo delle nascite, le politiche contro gli immigrati e la perdita di lavoro collegata all'ai, non credo che sarà possibile mantenere in piedi le attuali politiche sociali. La sensazione generale è che tutti lo sanno e tutti fanno finta di niente. In un certo senso è una cosa che dovremo sbrigarci da soli, anche se non si capisce come. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Mike Marcum e la macchina del tempo

Il 18 aprile del 1996 la ribalta della pseudoscienza venne solleticata da un personaggio interessante e schivo. Il suo nome è Michael Marcum per gli amici Mike. ( In giro su internet troverete molti post che con ostinazione copincollano lo stesso testo e lo duplicano fino allo sfinimento nervoso.) Il nostro, proprio in quella data , con la disinvoltura di un rocker, si presentò al programma mattutino Coast to Coast e con la cavillosità meticolosa che ci si aspetta dai geni o forse dai pazzi, descrisse dettagliatamente il funzionamento della sua nuova opera: in breve parlò di come costruire una macchina del tempo. In genere la gente quando ascolta quel tipo di argomenti o scoppia a ridere oppure si siede e sospesa in una bolla di possibilità dilatata all’inverosimile, comincia a immaginare le molteplici possibilità offerte da quello strumento tanto magnifico quanto inesistente. Mike Marcum  con la sua macchina del tempo aprì una fantastica breccia nel cuore di molti sogn...

La Coperta di Linus dell'Anima

  Quando l'Io Diventa una Virtual Reality Interna Tutti noi portiamo dentro una strana contraddizione. Da una parte sentiamo di essere unici, irripetibili, dotati di un "io" solido e definito. Dall'altra, se ci guardiamo con onestà, ci accorgiamo di essere incredibilmente simili agli altri: fragili, duplicabili nelle nostre paure e nei nostri desideri, molto meno originali di quanto vorremmo credere. L'Invenzione Necessaria Forse è proprio questa fragilità che ci spinge a inventarci un'identità. L'io diventa una specie di "coperta di Linus" psicologica: da fuori può sembrare buffa, illusoria, ma da dentro è essenziale per il nostro senso di sicurezza. Senza questa costruzione mentale, dovremmo affrontare a viso aperto l'angoscia di essere creature temporanee e vulnerabili in un universo che non sembra preoccuparsi molto di noi. Il Buddha, venticinque secoli fa, aveva intuito qualcosa di simile. La sua Prima Nobile Verità parla della soffe...

La vera resistenza tecnologica: oltre l'illusione della democratizzazione

Il nuovo luddismo non distrugge le macchine Nel 1811, gli artigiani tessili inglesi presero a martellate i telai meccanici delle fabbriche dello Yorkshire. La storia li ricorda come luddisti, simbolo di una resistenza irrazionale al progresso. Ma il loro errore non fu opporsi alle macchine. Fu accettare che quelle fossero le uniche macchine possibili. Oggi commettiamo lo stesso errore, solo in modo più sofisticato. Parliamo di "democratizzare" l'intelligenza artificiale, di rendere "inclusive" le piattaforme digitali, di garantire "accesso per tutti" alle nuove tecnologie. Ma ci stiamo ponendo la domanda sbagliata. Non dovremmo chiederci come democratizzare queste tecnologie, ma se siano democratizzabili per design. Parte I: L'illusione della democratizzazione Il cavallo di Troia della tecnologia gratuita Prendiamo due esempi celebrati come successi della democratizzazione tecnologica. Zipline, l'azienda americana di droni medici, serve 49 ...